TROTA
MARMORATA
È
una sottospecie della trota fario ed è tipica della
pianura padana. Di dimensioni molto più grandi, può
raggiungere i 150 cm di lunghezza per più di 10 Kg
di peso. La bocca ha la mascella inferiore
prominente ed una sola serie di denti sullo stelo
del vomere. La sua livrea è grigio-argento,
interrotta da variegature irregolari di colore
verdastro bruno che le danno il tipico aspetto
marmorizzato. Il capo e l'opercolo branchiale sono
segnati da macchie ondulate di colore grigio bruno.
Le pinne sono grigie uniformi tranne occasionalmente
quella dorsale che riporta delle macchie nere.
Predilige i fiumi con una buona portata d'acqua e
colonizza la parte inferiore dell'habitat della
fario e condivide quello del temolo. Tende ad essere
solitaria e territoriale. La sua definizione di
sottospecie della trota fario è facilmente
riscontrabile anche nella facilità con cui si
"ibrida" con questa, gli incroci nati non
sono ibridi a tutti gli effetti in quanto non sono
sterili. La sua dieta è simile a quella della trota
fario negli stadi giovanili tende ad essere
esclusivamente ittiofaga quando raggiunge grosse
dimensioni.
TECNICHE
DI PESCA: Si
pesca col pesce vivo o col artificiale e la canna da
usare è la bolognese. Per tutti e due i tipi di
pesca la montatura deve essere: le lenza non
superiore allo 0,25 con un piombo scorrevole e un
amoappasta prodotto per la pesca della trota,
comunque vi consiglio il n° 5.
Col pesce vivo, una volta lanciato bisogna
recuperare piano piano con delle pause per attirare
il pesce.
Con l'artificiale invece vi consiglio di usare il
cucchiaino ondulante o rotante, oppure la mosca, e
bisogna usare la stessa tecnica di recupero che si
fa col pesce vivo.
ESCHE: Lombrico,
camola, pesce vivo, uova di salmone, artificiali
(cucchiaino ondulante o rotante, mosche, rapalà).
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