TROTA
IRIDEA
Originaria
del Nord America, è stata introdotta nelle nostre
acque verso la fine del secolo scorso divenendo
subito oggetto d'allevamento intensivo grazie alla
crescita veloce.
Sul principio l’immissione in acque libere dette
ovunque risultati deludenti, per l’incapacità
dell’iridea di riprodursi nelle nostre acque, ma,
a differenza della fario, la più facile possibilità
di allevarla artificialmente dette poi il via ad una
vera e propria industria di troticoltura, sia per
ripopolare i corsi d’acqua, sia per incrementare
un mercato ittico in continua espansione.
Simile nell’aspetto alla fario, l’iridea ha però
il corpo più slanciato, muso più tozzo e testa più
piccola.
La livrea è sovente caratterizzata da una
colorazione rosata lungo tutta la linea laterale e
da un elevato numero di macchie nere distribuite
lungo i fianchi. Il dorso è generalmente
grigio-bluastro o blu-verdastro con i fianchi
argentei, il ventre è bianco. L’iridea è più
resistente della fario, tollera acque con
temperature più elevate e con valori d'ossigeno
minori. Può raggiungere gli otto chilogrammi di
peso e la sua alimentazione può dirsi onnivora.
Più vorace della fario, l’iridea ha le stesse
abitudini alimentari : larve, insetti, vermi,
crostacei, pesciolini e soprattutto predilige come
esca le uova di salmone.
D'indole meno pigra e diffidente della fario, spesso
si avvicina anche agli stivali dei pescatori.
Le zone in cui le iridee sono più frequenti sono le
acque schiumose, ai margini delle correnti più
forti, dietro i sassi ; rispetto alla fario, si
dimostra più mobile e predilige le correnti
piuttosto uniformi e non troppo violente dove può
anche condurre vita di gruppo.
TECNICHE
DI PESCA: La cosa più importante è
la rotazione dell’esca, innescate due camole del
miele oppure, dove è consentito, l’accoppiata
camola-uova di salmone, in modo che girino
perfettamente, cercatela in fondo alle buche, ai
limiti delle mollaie.
Incominciate con una passata naturale, se non
sentite nessuna "toccata" allora provate a
recuperare l’esca contro corrente a strappi
facendola passare ai lati dei sassi, se in quella
zona c’è una trota in caccia vedrete che non si
farà attendere. Ottimi risultati si possono avere
anche dal pesciolino, lasciate perdere il verme.
Col
pesce vivo, una volta lanciato bisogna recuperare
piano piano con delle pause per attirare il pesce.
Con l'artificiale invece vi consiglio di usare il
cucchiaino ondulante o rotante, oppure la mosca, e
bisogna usare la stessa tecnica di recupero che si
fa col pesce vivo.
ESCHE: Lombrico,
camola, pesce vivo, uova di salmone, artificiali
(cucchiaino ondulante o rotante, mosche, rapalà).
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